Prima di effettuare la terapia un igienista dentale identificherà le aree di tartaro e della placca da dover rimuovere. La seduta di igiene orale inizia rimuovendo tramite ablazione ad ultrasuoni il calcolo dentario o con curettage quando è necessario rimuovere il tartaro sotto gengiva.
Successivamente la pulizia dentale viene eseguita con strumenti manuali per pulire la superficie dentale e tramite utilizzo del filo interdentale per rimuovere la placca ed il tartaro tra i denti, spesso causa di malattie gengivali.
Poi viene applicata una pasta abrasiva professionale ( non utilizzabile come dentifricio quotidiano poichè provocherebbe erosione dello smalto dentale ) per la lucidatura dei denti ed eliminare il residuo. In fine con delle polveri ad alta pressione elimineremo i pigmenti residui dei denti tramite uno strumento chiamato AirFlow, particolarmente indicato per macchie da fumo caffè e sostanze che macchiano la superficie dentale.
Una volta completata la pulizia dei denti, ti verrà fornita una guida professionale ed i nostri consigli per aiutarti a prendere cura della tua bocca.
E’ consigliabile effettuare una seduta di igiene dentale ogni 6 mesi, a prescindere dallo stato orale del paziente, per mantenere sotto controllo la placca e per effettuare controlli di routine che ci permettono di evidenziare eventuali problematiche come carie, sanguinamento gengivale, tasche parodontali, stato delle mucose e molte altre patologie.
In pazienti affetti da malattia Parodontale, malattia che porta alla perdita irreversibile del parodonto, il tessuto di sostegno dei denti, e quindi dei denti, si effettuano sedute di igiene orale più approfondite, che a volte possono richiedere anche piccoli interventi chirurgici, e con frequenza maggiore (ogni 3-4 mesi).
In questi casi è necessario prescrivere anche una cura antibiotica al paziente nei giorni precedenti e successivi alla seduta, per non esporlo ad infezioni secondarie.
L’antibiotico è necessario prescriverlo anche nel caso di una normale seduta di igiene se in presenza di pazienti con problematiche cardiache o che hanno subito interventi al cuore per evitare il rischio di una endocardite batterica.